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Palermo piange la morte di Tanino Troja. Il ricordo di Gueli, Sperandeo e Argento

Palermo piange la morte di Tanino Troja. Il ricordo di Gueli, Sperandeo e Argento
lunedì 26 giugno 2023, 08:11Storie di Calcio
di Simone Bernabei
Gaetano Troja, detto Tanino (Palermo, 25 luglio 1944 – Palermo, 19 giugno 2023)
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Maracanà della domenica con Susanna Marcellini Ospiti: Carlo d'Alberto, Riccardo Proietti,Roberto Gueli, Toni Sperandeo, Rosario Argento
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Lutto nel Palermo. Nelle scorse ore è morto l'ex attaccante rosanero Gaetano Troja, conosciuto come Tanino. Troja fu il centravanti del Palermo tra gli anni '60 e '70, diventando una vera e propria leggenda per i tifosi. Memorabile fu il gol in tuffo di testa realizzato contro il Cagliari di Gigi Riva, firmando l'unica sconfitta della formazione sarda nella stagione dello scudetto.

A Tmw Radio il ricordo di Roberto Gueli (vicedirettore del TGR rai), Tony Sperandeo (attore, vincitore del premio come miglior attore non protagonista ai David di Donatello) e Rosario Argento, dirigente sportivo del Palermo Calcio.

Roberto Gueli: "Tanino è stato un simbolo del Palermo calcio e di Palermo città, un simbolo in bianco e nero. Una squadra fatta di amici che giocavano a calcio e si divertivano. Un calcio molto diverso da quello che conosciamo oggi. Era figlio della Palermo dei quartieri ed è rimasto un simbolo fino alla fine. In una delle ultime interviste che fece si augurava e sperava che la curva fosse intitolata a lui e chissà se non sarà davvero così, perché oggi è diventata una proposta".

Tony Sperando: "Io con Tanino ero amico, prima ancora che ammiratore delle sue giocate. Ho tanti ricordi che mi legano a lui ma forse il ricordo più bello fu il gol contro i sardi. Io ero sulla scalinata del Barbera e fu un'emozione unica. Mi ricordo che all'inaugurazione della nuova società lui venne con le stampelle perché già stava male ma quell'amore lo ha portato a seguire la squadra fino alla fine. Era una persona altruista, gentile, affabile, una grande persona prima che un grande giocatore. Quando fu comprato dal Catania si rifiutò di giocare contro il Palermo, questo è il gesto più bello ed emozionante che potesse fare. Poi prima che un giocatore era un tifoso e questo per quelli come me vale più di tutto".

Rosario Argento: "Quando giocava Tanino io ero un ragazzino innamorato del calcio e di Troja ricordo l'emozione e l'attaccamento che aveva. La partita che ricordo con più emozione è Palermo-Cagliari, ricordo la mia insistenza per andare allo stadio che non trovò riscontro perché a casa mia nessuno si interessava di calcio e l'unico zio non mi portò per non avere la responsabilità. Il gol di Tanino fatto ai sardi nell'anno dello scudetto dovetti sentirlo dalla mia stanza. Ricordo che si sentiva il rimbombo del Monte Pellegrino all'esultanza dei tifosi. Gaetano Troja è un ricordo vivido in tutti i palermitani. Quando tanti anni dopo vinsi lo scudetto con la primavera del Palermo ricordo che lui venne a congratularsi con me dicendo che nemmeno ai tempi di Zeman erano riusciti. Gaetano seguiva la squadra come quando ci giocava con lo stesso amore e la stessa intensità".

La sua storia da calciatore:
Iniziò a giocare nella Faldese, squadra palermitana alla falde del Monte Pellegrino (da cui il nome), e a 16 anni giocava titolare in Promozione (l'Eccellenza degli anni novanta), con la quale divenne capocannoniere del girone. L'anno successivo passò al Paternò in Serie D. Anche qui giocò una grande stagione e venne acquistato dal Palermo, nel quale arrivò nel 1964 per 80 milioni di lire. Esordì in campionato il 13 settembre 1964 contro il Trani, partita in cui segnò subito una doppietta utile per il 3-0 complessivo.
Chiude la prima stagione con 8 goal complessivi, di cui 6 nel girone d’andata.
Al ritorno è andato a segno soltanto nella gara contro il Modena (2-0), realizzando una doppietta. Nella stagione successiva realizza 2 goal in 2 partite di Coppa Italia, rispettivamente contro Reggiana e Fiorentina, mentre in campionato va a segno 12 volte, risultando capocannoniere stagionale della squadra rosanero. Da ricordare le doppiette contro: Monza (4-0) e Padova (1-3).

Uno dei migliori calciatori palermitani di tutti i tempi, nel 1966 fu ceduto al Brescia per ragioni di bilancio. Tornò poi al Palermo nel 1968, in quell’anno promosso in Serie A. Memorabile è il gol fatto nel campionato 1969-1970 contro il Cagliari di Gigi Riva, segnato con un colpo di testa in tuffo su cross di Sergio Pellizzaro.
Nel 1973, dopo la retrocessione del Palermo in Serie B, si trasferì al Napoli, dove non riuscì ad imporsi giocando 4 partite in campionato. A distanza di un anno scende di categoria al Bari, in Serie C.

Nel 1976, mentre era in trattativa con l'Udinese che giocava sempre in Serie C, il tecnico Carmelo Di Bella, suo allenatore ai tempi del Palermo, lo andò a trovare nella sua boutique a Lignano Sabbiadoro dove il Catania stava svolgendo il ritiro estivo, ed in sole tre ore lo convinse a vestire i colori rossazzurri per l’annata 1976-1977 in Serie B. Di cuore rosanero, nella partita di andata del Derby di Sicilia giocata al Cibali si fece sostituire e in quella di ritorno giocata alla Favorita non volle proprio scendere in campo, guardando tutta la partita (finita 0-0) dalla tribuna dopo averlo chiesto espressamente a Di Bella.

In carriera ha collezionato complessivamente 133 presenze e 21 reti in Serie A e 119 presenze e 36 reti in Serie B.

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