Imolese, a rischio anche la D: la salvezza del club passa dalla cessione da Deni a Savini
Dopo la retrocessione dell'Imolese in Serie D, c'è un problema relativo alla proprietà del club da sanare per poter iscrivere la squadra al massimo campionato dilettantistico: la società è infatti stata nuovamente deferita relativamente alla mancata consegna del rating bancario della “Deni-Callari ed associati” entro i termini previsti. Questo significa che all'inizio della prossima stagione partirà nuovamente con l'handicap di due punti di penalizzazione, ma non solo.
Come riportano i colleghi del Corriere Romagna, e riprende tuttoc.com, dovrà anche cambiare la proprietà visto che quella attuale non è più ritenuta 'accettabile' dagli organi federali. Per evitare la sanzione e cercare un patteggiamento, l’Imolese dovrà quindi cambiare proprietà a breve ed ecco quindi una chiave di lettura del passaggio di mano fra la “Deni-Callari ed associati” e Ulisse Savini, che diventerebbe proprietario al 100% della società romagnola rilevando anche la quota attualmente in mano al presidente Francesco Coppa.
Una volta completato il passaggio di quote, l’Imolese per potersi iscrivere al campionato di Serie D dovrà pagare entro il 15 giugno le due mensilità mancanti per un valore attorno ai 350mila euro netti senza dimenticare di richiedere la rateizzazione di una cartella da 300mila euro che Equitalia mette in conto all’Imolese per non aver richiesto, nei tempi previsti dalla “salva calcio”, la rateizzazione del debito con l’Inps.
Proprio per questo ieri è avvenuto un pranzo di lavoro tra Deni e Savini, nel corso del quale si è parlato del passaggio di quote: lo stesso avverrebbe in capo ad una società con sede in Lituania che finirebbe appunto per detenere l'intero pacchetto di maggioranza.