Pederzoli si racconta: "Baggio intuizione di Mazzone. Guardiola affascinato dall'Italia"
Il direttore sportivo del Parma Mauro Pederzoli ha raccontato ai taccuini di SportWeek il suo passato a Brescia soffermandosi su Baggio e Guardiola: "Baggio non proprio. Fu piuttosto un’intuizione di Carlo Mazzone, l’allenatore, e di Cesare Medori, suo uomo di fiducia e amico di Baggio. Roberto in quel momento era libero e riuscimmo a convincerlo. Fu incredibile. Ricordo il giorno in cui arrivò a Brescia. Alloggiavamo all’hotel Touring, a Coccaglio: non si riusciva a passare, dalla gente che c’era tutto intorno.
Di Baggio mi colpiva la grande serenità, la straordinaria umanità e il talento puro, cioè il rapporto strettissimo, naturale, che aveva col pallone, col quale faceva cose che non ho visto fare a nessun altro. Era un appassionato di calcio, e per questa sua passione si sottoponeva, prima e dopo l’allenamento, a delle vere torture sulle sue ginocchia martoriate.
Guardiola? Lui sì che l’ho portato io. Avevo un contatto diretto, sapevo che non avrebbe rinnovato col Barcellona e che era orientato a fare un’esperienza più di vita che professionale. Era affascinato dall’Italia e cercava una squadra che giocasse una volta alla settimana. Trasmetto queste informazioni a Corioni, che mi dà il via libera alla trattativa. Incontro il procuratore un paio di volte, poi lui, e l’accordo è fatto".