Lucescu: "Nel '90 mi voleva il Bologna, Anconetani fu più sveglio. Occhio allo Shakhtar"
Mircea Lucescu, commissario tecnico della Romania, ha rilasciato un'intervista all'edizione odierna de Il Corriere dello Sport per analizzare in prima battuta la sfida di domani che metterà contro in Champions League il Bologna e lo Shakhtar Donetsk, sua ex squadra: "La mia gioia per essere tornato a fare il ct della Romania è enorme. Me l'ha chiesto la gente...".
Racconta poi di quando avrebbe potuto prendere le redini proprio del Bologna: "Nel 1990 mi voleva Gino Corioni, mi chiamò più di una volta. Ma Anconetani fu più sveglio e più veloce: me lo vidi arrivare a Titograd con il contratto tra le mani e fino a che non firmai non se ne andò". Quindi passa ad un altro aneddoto, con però protagonista Massimo Moratti: "Firmai con l'Inter e fecero l'errore di dire pubblicamente che a fine anno sarebbe arrivato Lippi. Tutti volevano giocare, era una baraonda: quando capii che sarebbe stato un delirio andai dal presidente a dirgli che mi sarei dimesso. Si rese conto delle mie difficoltà e volle a tutti i costi pagarmi ugualmente e per intero il mio ingaggio. Davvero una grandissima persona. Ora con i fondi non sai nemmeno chi sono i presidenti... Non resta che legarsi a storia e colori, ma di sicuro il calcio era più bello prima".
Quindi analizza lo Shakhtar Donetsk che domani affronterà il Bologna: "Potrei anche essere allo stadio, mi piacerebbe. L'Ucraina è il mio secondo paese: quando fai questo mestiere e vinci anche un piccolo villaggio ti sembra il più bello del mondo. Pensa allora come possa vedere io l’Ucraina dove ho vinto sia con lo Shakhtar che con la Dinamo Kiev". E ancora: "Hanno cambiato molto, è vero, dopo l’inizio della guerra i brasiliani sono andati via, ma se fossi il Bologna starei molto attento ugualmente, perché nello Shakhtar ci sono giocatori bravi, di talento, molto rapidi, che quando ripartono sono molto pericolosi. Non è più lo Shakhtar di un tempo, ma resta una buona squadra". Prosegue con qualche suggerimento per dirigenti italiani: "Sudakov e Matviyenko. Della Dinamo suggerisco Shaparenko e Vanat, attaccante del 2002. Dalla Romania dico Olaru dello Steaua, può fare sia centrocampista che trequartista".
Conclude con una valutazione su Artem Dovbyk, nuovo attaccante della Roma: "L’ho allenato, è un bravo ragazzo e un gran bel calciatore, è evidente che avrà bisogno di tempo per ambientarsi. È uno che fa gol e che ha grandi colpi".