Juventus, se Allegri va via l'erede appare designato. È anche il suo predecessore
Se Allegri non si sente più a suo agio sulla panchina bianconera, l’erede appare già designato. La Juventus continua a smentire ogni voce su una successione tecnica imminente, ma la stima nei confronti dell’ex capitano bianconero Antonio Conte (quello che il 5 maggio disse "stiamo godendo"), l’uomo che costruì le basi per il ciclo straordinario dei 9 scudetti di fila, è immutata. Nonostante dalla sua prima esperienza in panchina (dal 2011-12 al 2014-15, poi arrivò proprio Allegri) sia cambiato praticamente tutto: dirigenti, collaboratori, calciatori, vertici societari. La linea di continuità è rappresentata da Francesco Calvo, che oggi coordina il lavoro sui campi di Vinovo, dalla femminile alla Under 23 e al vivaio, come Chief Football Officer, mentre ai tempi di Conte ricopriva l’incarico di direttore commerciale, con il quale il tecnico salentino ha mantenuto un rapporto molto solido.
Antonio non ha mai nascosto il desiderio di tornare, sottolinea il Corriere dello Sport, soprattutto alla luce dell’ultima esperienza a Londra con il Tottenham che non è andata come si aspettava in termini di risultati e trofei. Negli ultimi anni, e anche in un’intervista televisiva recente, l’allenatore ha parlato spesso di quell’addio burrascoso del luglio 2014, definendolo "un rimpianto personale".
Un altro elemento da tenere in considerazione è che Conte e la sua famiglia vivono a Torino e il percorso casa-lavoro sarebbe tutt’altro che scomodo. In questo scenario mettiamoci dentro pure il “no” di ottobre al Napoli. Antonio ha sempre messo due condizioni al suo ritorno in pista: gli piacerebbe allenare un club per lavorare quotidianamente e vorrebbe farlo non in corsa ma a bocce ferme, quando è possibile programmare le strategie e preparare fisicamente e mentalmente le squadre. E quindi la sua strada e quella della Juve potrebbero incontrarsi, di nuovo.