Carboni al Marsiglia nell'estate di massimo hype. L'ha preteso De Zerbi, l'Inter osserva
Sono ormai tanti mesi che attorno a Valentin Carboni, al suo presente, al suo futuro e al valore di mercato reale o percepito, c'è un certo chiacchiericcio. D'altronde il classe 2005 è uno di quei calciatori accompagnati da un certo hype ancora prima di vederlo in azione, un'aura gassosa e invitante che si è rinforzata nel periodo trascorso in prestito al Monza dal giovane argentino.
Questa per Carboni era però l'estate in cui serviva prendere una decisione: stop ai trasferimenti a titolo temporaneo dall'aria di transito interlocutorio, largo alla ricerca di una destinazione che possa rappresentare una maggiore stabilità e la prospettiva di incassare qualche milione di euro (più di qualche) per l'Inter. Tutto questo si è tradotto, nel piano del concreto, nell'assalto portato avanti dall'Olympique di Marsiglia, pronto a cambiare pelle ad affidarsi a un allenatore dalle stimmate del maestro come Roberto De Zerbi.
C'è infatti la forte convinzione del tecnico italiano dietro alla trattativa che porterà, almeno in questa stagione, Carboni a giocare in Francia. L'affare è stato imbastito sulla base di un prestito, ma l'opzione per il riscatto a titolo definitivo pesa e non poco. Un milione di euro per il trasferimento momentaneo, se l'OM vorrà farlo suo dovrà versarne altri trentasei nelle casse dell'Inter, rendendo il giovanissimo fantasista argentino il nuovo giocatore più pagata nella storia della società francese. I nerazzurri, in caso di ripensamenti, hanno comunque voluto mantenere il controllo sul cartellino e versando ulteriori 40 milioni di euro possono riprenderselo. Più che verso De Zerbi, però, Carboni appena arrivato ha strizzato l'occhio a un compagno di nazionale con l'Argentina: "Sicuramente la presenza di Balerdi mi ha aiutato a prendere la decisione di venire qui. Mi ha detto che la gente è molto appassionata, vive il calcio come in Argentina. Mi ha anche parlato del fatto che l'OM è un club molto grande, con tanta storia, e quindi sono molto felice di essere qui".