Blazquez spiega le operazioni del Genoa: "Dopo Retegui eravamo a posto. Ma Gud..."
Il CEO del Genoa Andreas Blazquez ha rilasciato una intervista a 'Cronache di Spogliatoio' per analizzare le operazioni di mercato della società rossoblù. Il dirigente della società ligure parte da Albert Gudmundsson, ceduto alla Fiorentina: "Eravamo d'accordo con Gudmundsson già a gennaio: in estate sarebbe stato libero. Sapevamo di dover cedere qualcuno per rispettare il piano di ristrutturazione del debito, ma dopo aver ceduto Retegui eravamo a posto. Ma lì Gudmundsson e l'entourage ci hanno iniziato a pressare perché avevano delle aspettative e nuove ambizioni".
Sull'erede di Retegui e non solo: "La priorità di Gilardino era trovare una prima punta e noi abbiamo preso Pinamonti. C'è sempre stato un dialogo aperto con Gila: "Gud è un giocatore speciale, uno come lui è difficile da sostituire'. Ha chiesto un giocatore che facesse da raccordo tra centrocampo e attacco. Per questo stiamo lavorando ancora su altre opzioni. Il Genoa è una squadra che deve giocare d'anticipo e prendere il giocatore al momento giusto per formarlo e poi fare plusvalenza. Un esempio è De Winter: preso per otto milioni di euro e ora con offerte da venti. Io lo chiamo 'Squad planning'. Dragusin ha ricevuto un'offerta che non potevo rifiutare. Ma è stata una scelta consapevole tenendo conto di De Winter, che era pronto. Con lui la nostra difesa è migliorata. Martinez? Poco da dire, l'Inter ha pagato la clausola".
E infine: "Il mister non è scontento, anzi. Ha un pacchetto offensivo più eterogeneo e più numeroso. E questo lo soddisfa".