Antonelli: "Mancini chiamò C. Augusto, ma fu inutile. Colpani? Berlusconi ne era innamorato"
In una lunga intervista a gianlucadimarzio.com Filippo Antonelli ha parlato del suo periodo al Monza e del rapporto con Silvio Berlusconi: "Mi ha insegnato tanto. Mi ripeteva che ‘Chi ci crede vince, chi ci crede combatte, chi ci crede supera tutti gli ostacoli’. La visione vincente e positiva non ti deve abbandonare mai". E Galliani: "Un altro maestro. L’ho sentito l’altro giorno. Ero con Julio Cesar a Lisbona e mi ricordava di quando portammo a Monza Ronaldo Camará, un ragazzo del Benfica". Pronta la battuta di Galliani: "Vedi, io prendevo Ronaldo il fenomeno, tu Ronaldo Camará".
Questo il suo racconto su come arrivò Carlos Augusto: "L’ho seguito tantissimo e ho insistito tanto con Galliani". "Ma Filippo perché dobbiamo prendere un terzino brasiliano?" "È forte Dottore". "Allora prosegui". L'Italia? Ricordo che mi interfacciai con Mancini che voleva parlare con il ragazzo. Ma Carlos disse che voleva i verdeoro. Non aveva ancora giocato in A col Monza e aveva già nella testa di arrivare in Nazionale".
E su Di Gregorio e Colpani: "Il primo volevamo prenderlo già ai tempi della C a Renate. Colpani ce lo propose Tinti e nel Trapani stava facendo bene. Io espressi un parere positivo. A Galliani piacque proprio l’idea di prenderlo e fu bravissimo nella trattativa con l’Atalanta. Berlusconi ne era innamorato".