Galli sui portieri: "Reina un uomo spogliatoio. De Gea? La sua carriera parla per lui"
Intervistato da SportWeek, Giovanni Galli ha commentato l'ingaggio da parte della Fiorentina di David De Gea: "La carriera di De Gea parla per lui: è stato dodici stagioni al Manchester United, ha vinto tantissimo e guadagnato in proporzione, ma è fermo da un anno. Mi chiedo il perché, visto che non era infortunato. Da giovane era un portiere eccezionale, poi ha avuto la sfortuna di imbattersi nella scuola inglese, che per quelli nel suo ruolo non esiste. Questo, secondo me, ha frenato la sua crescita impedendogli di dare ciò che avrebbe potuto, tanto da perdere pure il posto nella sua nazionale. Un altro spagnolo, Kepa, pagato 50 milioni dal Chelsea, ha fallito in Premier: evidentemente ci sono campionati più o meno adatti a giocatori di una certa estrazione calcistica".
L'ex estremo difensore si è soffermato anche su Pepe Reina: "Reina ha dimostrato già negli anni a Napoli di essere un uomo spogliatoio. Io sono dentro a una chat di ex giocatori del Napoli, e tutti mi hanno sempre descritto lo spagnolo come una grande persona. De Gea arriva tardi in Italia: fosse stato preso a 24-25 anni, e non a 33, per lui sarebbe stato diverso. Quando i portieri sbarcano da noi che sono ancora giovani migliorano, si completano. Szczesny arrivò alla Roma che faceva ridere, ed è diventato quello che tutti conosciamo; Alisson lo stesso: dopo il lavoro fatto alla Roma lo ha preso il Liverpool.
E vogliamo parlare di Dida? Nei primi tempi al Milan si faceva scappare la palla dalle mani, poi per due o tre anni è stato il più forte al mondo, più ancora di Buffon. Il fatto è che, per i portieri, la scuola italiana è la migliore al mondo: purtroppo li facciamo diventare fortissimi e poi se li godono all’estero, perché non abbiamo la forza economica per trattenerli. Ecco perché è un peccato che De Gea non sia arrivato da noi prima: non so adesso quanto potrà crescere ancora".