#allegriout no ma… Kvaratskhelia va tutelato, Leao blindato!

Si sono disputate solo due giornate del campionato di Serie A e, chiaramente, siamo già ai giudizi insindacabili, indiscutibili, inoppugnabili… Il ritrovato entusiasmo per il gioco del pallone è confortante. Ha ragione Gravina, il calcio d’agosto va riproposto (e lo faranno). Stadi pieni e tifosi coinvolti, che bello… Purtroppo, c’è spazio anche per ogni tipo di processo (spesso non conoscendo tutte le “prove” a disposizione). Ciò che mi dà maggiormente fastidio è l’hashtag #allegriout, tornato prepotentemente di moda dopo lo scialbo pareggio a Marassi da parte della Juventus… Tutti vogliono la testa di Max, indicando nel tecnico bianconero l’unico responsabile di un pareggio che, almeno così pensa buona parte del popolo bianconero, è inaccettabile. Il “non gioco” di Allegri è il motivo della contesa. I tre palloni toccati da Vlahovic nel primo tempo della sfida con la Samp rappresentano il perché Allegri non sia degno di guidare la Juventus… Chi sostiene l’hashtag #allegriout non dà valenza alle assenze di Chiesa, Pogba e Di Maria (i tre più forti giocatori della rosa o, almeno, i più talentuosi). Non importa a nessuno se, alla prima giornata, il Sassuolo è stato battuto per 3-0 o che, dopo due giornate, la rinnovata difesa bianconera ha preso zero gol (senza Bonucci a Marassi). Perché? Semplice, perché Allegri viaggia, da tempo, con una targa al collo con la scritta “allenatore del non gioco”. In un calcio in cui tutti (ma proprio tutti) vogliono vincere trofei, un allenatore che ha vinto 13 titoli è considerato un incapace… Basta un pareggio per chiedere il suo esonero. C’è chi insiste con Pirlo (non benissimo in Turchia) o chi rimpiange Sarri…
Credo che, per onestà intellettuale, bisognerebbe valutare l’operato di Allegri quando avrà la Juventus al completo (o almeno con due top player a disposizione). Nell’attesa, sarebbe meglio soffermarsi solo sui risultati e non sul “bel gioco”. Ecco, un consiglio ad Allegri lo voglio dare pure io: fai giocare i giovani centrocampisti italiani.
MIretti, Fagioli e Rovella meritano spazio…
Passiamo ad altro… Il cognome è complicato (per fortuna non faccio più il telecronista) ma Kvaratskhelia è stato davvero una “bella pesca” da parte del Napoli. Sta incantando, ha numeri importanti ma, mi raccomando, tuteliamolo. Nessuno è perfetto, avrà anche lui un momento di difficoltà e, allora, bisognerà sostenerlo con la stessa passione con cui lo si sta incensando ora. Comunque sia, che bel giocatore…
Ecco, Leao è già un gran bel giocatore. A Milano è tutelato, coccolato e amato. Purtroppo, le big d’Europa ci stanno facendo un pensierino. Temo il Real Madrid (pensate a quando piacerebbe ai tifosi dei blancos uno come lui). Caro Milan, uno come Leao va blindato a tutti i costi. Ha ancora due anni di contratto: sembrano tanti ma, in realtà, sono pochissimi. Conosco lo stile del Diavolo: non si sviene per nessuno ed è giusto così. Infatti, credo che Leao vada convinto in altro modo. I soldi sono importanti ma non sono sempre l’unica motivazione o sono ancora un inguaribile romantico che crede in altri valori?

