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L'occasione persa del primo derby femminile a San Siro. E l'esempio dell'Inghilterra

L'occasione persa del primo derby femminile a San Siro. E l'esempio dell'InghilterraTUTTO mercato WEB
martedì 10 dicembre 2024, 09:00Calcio femminile
di Tommaso Maschio

La prima del derby femminile a San Siro non è stata la festa che in molti si aspettavano: sugli spalti infatti c’erano appena 2422 presenti, pochissimi per uno stadio che ne può contenere 80mila. Una vera e propria occasione persa, non la prima e probabilmente neanche l’ultima, per il calcio femminile italiano con numeri che sono lontanissimi dai record fatti registrare dalla Roma all’Olimpico, per la sfida dei quarti di Champions League con il Barcellona, e dalla Juve all’Allianz Stadium per le sfide contro la Fiorentina e la stessa Roma.

L’annuncio che la gara si sarebbe giocata nella ‘Scala del calcio’ era del resto arrivato solo giovedì pomeriggio, coi biglietti in vendita dal venerdì, con poco tempo per organizzare al meglio l’evento. Una decisione improvvisa, dovuta all’inagibilità del Vismara più che a una seria programmazione, che alla fine non ha pagato con le conseguenze del caso e un pubblico davvero esiguo per una partita di questo livello. La prima del derby femminile a San Siro avrebbe probabilmente meritato una cornice diversa. Programmata e promossa con più tempo a disposizione per poter cercare di attrarre più tifosi possibile allo stadio e dare una cornice degna dell’importanza della gara.

E magari servirebbe iniziare ad abituare il grande pubblico a vedere le squadre femminile giocare negli stadi principali del club, come accade sempre più spesso in Inghilterra dove addirittura due club come Arsenal e Aston Villa hanno deciso fin da inizio anno di far giocare – salvo sovrapposizioni – la squadra maschile e quella femminile nell’impianto principale (Emirates o Villa Park che sia). Ma non solo, durante la pausa per le nazionali maschili tutte le gare dei due principali campionati inglesi si sono giocate negli stadi solitamente aperti per le formazioni maschili. Il tutto con buoni riscontri di pubblico sugli spalti e alla tv. Un esempio che dovrebbe essere di ispirazione anche per il nostro calcio per provare a far fare un salto di qualità ulteriore a un movimento che con la Nazionale sta dimostrando di potersela giocare finalmente alla pari anche con le big continentali.

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