Nicolato nuovo ct della Lettonia, l'agente D'Amico: "Ormai il talento è dappertutto"
Paolo Nicolato è da ieri ufficialmente il nuovo commissario tecnico della Lettonia. Per approfondire la scelta presa dall'allenatore TMW ha intervistato in esclusiva l'agente che ha curato la trattativa, Andrea D'Amico. Si comincia dalla nascita della decisione: "Avevano degli appuntamenti importanti in agenda, il presidente vuole far crescere il movimento interno e per la prima volta nella loro storia volevano un selezionatore che avesse anche esperienza internazionale. E che fosse per la prima volta uno straniero. Mi hanno contattato, abbiamo visto il progetto e abbiamo portato in fondo la cosa. Avrà uno staff italiano e giovane, hanno grande voglia. Anche la federazione è giovane, il paese è piccolo e molto moderno. Viene data importanza allo sport in generale, sia per il sociale che sul lato delle performance".
Che realtà ha trovato?
"Vogliono acquisire nuova competenza. Parliamo di un paese molto veloce, c'è una classe dirigente giovane e ambiziosa che vuol far bene. Le strutture sono moderne, vogliono migliorare. Anche sul ricettivo, ottimo: ristoranti, aeroporto efficiente, stadi piccoli ma ben organizzati così come i centri sportivi".
Un certo peso li avranno i suoi trascorsi da allenatore giovanile.
"È stato importante il suo percorso all'interno della FIGC, che lo ha portato a contatto con le varie metodiche di allenamento, con la gestione sportiva a livello internazionale. Siamo stati sfortunati agli ultimi Europei di categoria in cui ci ha penalizzato una decisione arbitrale incredibile. Non c'era il VAR, purtroppo... Sui giovani ha mutuato esperienze che sono importanti per un movimento che vuole crescere ed investire anche sui giovani. D'altra parte il calcio è cambiato anche a livello di scouting, una volta per valorizzare talenti serviva un certo cursus honorum, oggi invece c'è voglia di scoprire talenti dappertutto. Forse meglio addirittura venire da contesti sconosciuti... Un po' come avvenuto con i georgiani in Italia o tanti altri giocatori che prima era difficile accostare alle big. Ormai la percezione del mercato è cambiata. Ci sono diversi lettoni che giocano in giro per il mondo. Ricordo quando venne Stankevicius in Italia dalla Lituania, era visto come un marziano...".
Gli obiettivi sportivi quali sono? Un sogno, un'ambizione?
"Dopodomani a Parigi ci sono i sorteggi per la Nations League, il primo obiettivo è mantenere la Lega C. Certo, essendo appena arrivato ci sarà subito da prendere le misure. L'ambizione è sempre di far bene, pensate alla Grecia, all'Albania. Ormai è difficile giocare contro chiunque. Lui sa benissimo che qualsiasi sfida sportiva non è mai facile, quindi è concentrato e sereno, molto organizzato nelle sue cose. L'ho visto proprio determinato. Poi c'è tanto lavoro da fare, dovrà vedere i giocatori e qualche partita, però a marzo si giocano le prime partite e quindi ci sarà da guardare subito a come muoversi".
Una battuta in conclusione su un suo assistito, Terracciano. Ci racconta come è andato il trasferimento a gennaio?
"C'erano due tre squadre interessate a lui, ma alla fine sia il ragazzo che il Verona hanno scelto il Milan. Senza nulla togliere agli altri interessamenti. Parliamo di un calciatore duttile e giovane".
Un paio di settimane fa ha dovuto gestire la prima situazione di difficoltà.
"Con il Bologna (quando ha causato il rigore del 2-2 finale, ndr) è stato un gesto istintivo, non ha visto il pallone e quello l'ha fregato. Gli errori ci stanno, l'importante è risollevarsi subito e ripartire. Lui l'ha fatto".