Brutto momento per Endrick: "Sono un po' triste ma non arrabbiato. Lavoro per giocare"
Tra un anno vestirà la maglia del Real Madrid, un acquisto record per un minorenne (60 milioni complessivi). Il presente, però, non è proprio entusiamante: Endrick sta facendo molta fatica nel Palmeiras di Abel Ferreira e non riesce ad avere continuità come titolare. Anche nella sfida di ritorno contro il Deportivo Pereira, valida per gli ottavi di Copa Libertadores, l'attaccante non è stato schierato dal 1' nonostante il 4-0 in trasferta della gara d'andata. Endrick però non si abbatte: "Non ho ansia, non sono arrabbiato perché non gioco. Ho avuto una conversazione con il mister e mi ha calmato. Non ho alcuna ansia di giocare o non giocare. L’importante è lavorare ”.
Poi si rivolge alla fede: "Sono nelle mani di Dio. Non ho tempo per le proteste, ringrazio solo per il tempo trascorso su questa Terra. Faccio quello che mi piace, ovvero giocare a calcio. Mi sto allenando, cerco il mio spazio. Sono un po’ triste di non giocare, ma devo controllarmi".
Endrick sa che deve avere pazienza: "Devo ringraziare Dio perché è lui che è con me ogni giorno, ogni notte. Se potessi chiederei alla stampa di non parlare, ma è quello che viviamo noi giocatori. La vita fuori ci crocifigge. Continuerò ad allenarmi e a giocare".